Il Mobile più bello del mondo

Il capolavoro assoluto di Pietro Piffetti

 

Firmato e datato, come recita la scritta al centro della ribalta “Petrus Piffetti Inve./ fecit et sculpsit/ Taurini 1738”, lo straordinario doppio corpo  è ritenuto dalla critica internazionale “il mobile più bello del mondo“.

Esso è un esplodere fastoso di forme mistilinee, lastronate e arricchite da intarsi in avorio  e tartaruga, riportanti scene tradotte in gran parte da celebri incisioni del Cinque e Seicento.
Un’opera imponente, caratterizzata da fonti iconografiche molteplici e complesse, commissionata per un matrimonio, evento cui alludono non solo la frase “PERPETVVM NODIS“, ma anche numerosi simboli, quali per esempio lo svettante Cupido armato di arco e frecce o scene significative, tra cui spicca un matrimonio, probabilmente quello di Alessandro e Rossana, che si svolge davanti alla statua di Apollo citaredo.

In tutto il mobile emerge inoltre il principio maschile-femminile/sole-luna: all’interno delle ante centrali, si cela un poetico decoro con la luna su fondo azzurro, a richiamare per noi un ancor segreto sponsale; costante è la presenza di Apollo e di Diana raffigurati entrambi in tenuta o ambiente di caccia. Magnifica la scena centrale con Diana dormiente accanto a una ninfa e ai suoi cani, una sorta di collage di immagini tratte dalla prestigiosa serie di incisioni che Cornelis Bloemaert e Giovanni Jacopo de Rubeis forgiarono, traendole dagli affreschi realizzati da Piero da Cortona per le sale di Venere e di Giove di Palazzo Pitti.

Scheda tecnica

  • N. Inventario: M39
  • Autore: Pietro Piffetti
  • Anno: 1738
  • Dimensioni: 319 x 109 x 68 cm
  • Materia e tecnica: Impiallacciatura in legno violetto, legno rosa, bosso ed altre essenze, tartaruga, intarsi in avorio inciso. Legno dorato e intagliato, e bronzo dorato.
Il mobile più bello del mondo
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Amorino

Sulla sommità del mobile siede Cupido, pronto a scagliare i suoi dardi d’amore.

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Medaglione centrale

Nel medaglione centrale è raffigurata una scena di sacrificio, al cospetto di una Regina, attorniata da soldati e dalla Corte. Sullo sfondo è possibile vedere la statua di Diana. Il medaglione centrale cela all’interno una decorazione dorata composta da una mezzaluna attorniata da stelle.

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America

La formella rappresenta uno dei quattro Continenti allora conosciuti: l'America ha un copricapo piumato e reca in mano arco e frecce. Per la sua realizzazione Piffetti si rifà al testo “Iconologia”, pubblicato da Cesare Ripa nel 1593.

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Africa

La formella rappresenta uno dei quattro Continenti allora conosciuti: l'Africa è caratterizzata dalla carnagione scura, con un leone ai piedi. Per la sua realizzazione Piffetti si rifà al testo “Iconologia”, pubblicato da Cesare Ripa nel 1593.

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Asia

La formella rappresenta uno dei quattro Continenti allora conosciuti: l'Asia siede su di un dromedario e reca in mano piante aromatiche ed incenso. Per la sua realizzazione Piffetti si rifà al testo “Iconologia”, pubblicato da Cesare Ripa nel 1593.

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Europa

La formella rappresenta uno dei quattro Continenti allora conosciuti: l'Europa siede su di un cavallo presenta una tiara papale ed una cornucopia, a simboleggiare la ricchezza e l’abbondanza dei frutti della terra. Per la sua realizzazione Piffetti si rifà al testo “Iconologia”, pubblicato da Cesare Ripa nel 1593.

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Iscrizione enigmatica

Ai piedi della raffigurazione dell’Europa è presente una scritta enigmatica, non del tutto decifrata: potrebbe esser scritto “Secret de Profetion non iudicat”, ossia “non si giudica il segreto di una professione”.

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Matrimonio

La scena raffigura un matrimonio, probabilmente quello tra Alessandro Magno e Rossane. Sullo sfondo, tra due colonne barocche, è collocata una statua di Apollo che suona la cetra.

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Perpetum Nodis

Posta all’interno di un cartiglio sorretto da un’aquila, la frase “PERPETUMM NODIS” fa riferimento all’Amore o ad un matrimonio.

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Firma Piffetti

Il mobile è firmato e datato “Petrus Piffetti inve. fecit et sculpsit taurini 1738”. Il termine “sculpsit” va inteso come “incise”, a significare che Piffetti, oltre ad ideare e a realizzare il mobile, si occupò personalmente anche di realizzare ed incidere gli avori. La firma è una delle poche lasciate da Piffetti per esteso.

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Diana dormiente

Nel medaglione che abbraccia i cassetti è raffigurata Diana dormiente, vegliata da un’ancella e da due cani. Il disegno è ripreso da una incisione che Cornelis Bloemaert e Giovanni Jacopo de Rubeis fecero dagli affreschi realizzati da Piero da Cortona per le sale di Venere e di Giove di Palazzo Pitti.

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